Cascate del Catafurco, percorso e come arrivare

Nel cuore dei Nebrodi, le cascate del Catafurco sono tra le cose da vedere se vi trovate in vacanza nelle vicinanze. Meteo permettendo, ovviamente. Come arrivarci se partite da Capo d’Orlando? Basta seguire le indicazioni per Longi o Galati Mamertino. Percorso non eccessivamente difficoltoso, a parte qualche salita abbastanza ripida, l’itinerario porta dritto dritto ad una delle bellezze naturali del Parco dei Nebrodi che vale assolutamente la pena visitare se si è appassionati di trekking.

State organizzando le vostre vacanze al mare per l’estate 2022 e vorreste puntare su Capo d’Orlando? Sappiate che coniugare spiaggia e montagna non è così difficile. Scegliete di soggiornare presso il borgo di San Gregorio, uno degli angoli più suggestivi della Sicilia (la Casa di Aurelio si trova proprio al suo interno): da qui, raggiungere le cascate del Catafurco non richiede che poco più di 30 minuti di auto.

Appurate le coordinate e scelto, magari, un agriturismo nel quale poter pranzare ad escursione finita, le cascate del Catafurco si raggiungono alla fine di una passeggiata lunga circa 3 km. Le foto che trovate sotto, nella gallery, non possono che stregarvi mostrandovi quelle che rientrano tra le più affascinanti cascate in Sicilia. Ecco qualche info utile.

Cascate del Catafurco, come arrivare

Come si arriva alle cascate del Catafurco? Venendo da Messina, basta percorrere l’autostrada A20 in direzione Palermo ed uscire a Sant’Agata di Militello. Da qui bisogna entrare nell’omonimo paese e seguire le indicazioni per Galati Mamertino. Entrati a Galati, seguite la segnaletica stradale verso Alcara Li Fusi. Per arrivare al punto di partenza dell’escursione bisogna recarsi nella frazione di Galati Mamertino San Basilio. Da qui, bisogna imboccare Portella Gazzana.

Itinerario delle Cascate del Catafurco

A partire da Portella Gazzana inizia un percorso naturalistico che si snoda attraverso diversi punti di interesse. Il primo è il caratteristico e disabitato villaggio agro-pastorale di Mulisi, sovrastato da un’imponente roccia. Da questo punto in poi si procede a piedi totalmente immersi nella natura accompagnati da un panorama mozzafiato fino al raggiungimento della meta: delle cascate di una bellezza disarmante che non ci si aspetta di vedere.

Al di sotto, facendo solo qualche passo, si può ammirare una piccola grotta, al cui interno è oggi presente una piccola statua che rappresenta la Madonna.

Cascate del Catafurco con bambini

Molti si chiedono se sia fattibile visitare le cascate del Catafurco con i bambini. La risposta è semplicemente una: dipende. Dipende dall’età dei piccoli e da quanto siano motivati ad arrivare alla meta. Se non sono abituati a camminare a lungo su sentieri piuttosto scoscesi il consiglio è quello di arrivare il più possibile vicino alle cascate con le Jeep o con i mezzi più adatti, nei quali non è raro imbattersi lungo la strada. Tuttavia, non è un percorso impossibile da fare, e se i bambini amano le avventure e la natura, si divertiranno un mondo.

Escursione alle Cascate del Catafurco

Diverse sono le organizzazioni che è possibile contattare per partecipare alle escursioni alle Cascate del Catafurco. Tra tutte, vi segnaliamo l’associazione PFM, attiva su tutto il territorio siciliano (e non), che saprà fornirvi le informazioni necessarie in merito. Dalla durata del percorso all’abbigliamento consigliato, fino alle eventuali attrezzature necessarie.

Agriturismo vicino le Cascate

Dopo l’escursione, dovrete pur rimettervi in forze 😉 Nei pressi delle Cascate del Catafurco ci sono diversi locali. Se siete in cerca di un agriturismo potete optare per il ristorante La falda. Location impeccabile ed una valanga di buon cibo. Specie prodotti tipici locali grazie ai quali fare gustose scorpacciate.

Cosa c’è da vedere a Galati Mamertino?

Oltre queste celebri cascate dei Nebrodi, cosa c’è da vedere a Galati Mamertino? Ebbene, nonostante si tratti di un piccolo comune, ha molto da offrire a chi voglia visitarlo. Ad iniziare dal Museo della Musica e da quello etnoantropologico. Si possono visitare i ruderi dell’antico castello, il palazzo del Principe e il parco Robinson, che si trova nei pressi della piscina comunale e sorge in un’attrezzata nella quale fare pic-nic all’aria aperta immersi nella caratteristica natura del Parco dei Nebrodi.