Siete in vacanza a Capo d’Orlando e vorreste fare trekking immergendovi tra i suggestivi panorami che la natura ci offre andando, allo stesso tempo, alla scoperta di una città perduta? Noi l’abbiamo fatto! In occasione di un aperitivo al tramonto organizzato dalla ProLoco di Gioiosa Marea abbiamo potuto godere di una vista mozzafiato passeggiando tra resti di antichi insediamenti greci, di un interessante borgo medievale e tra sentieri ricchi di vegetazione tra i quali, semplicemente alzando lo sguardo, venire rapiti dal volo di affascinanti rapaci (se si chiama Sentiero dei falchi ci sarà un perché ;))
Ma andiamo con ordine.
Storia di Gioiosa Guardia
Il Monte Meliuso è ricco di sorprese: oltre a regalare una vista che da Capo d’Orlando si estende a Capo Milazzo, ospita una variegata area archeologica – forse unica nel suo genere in Sicilia – nella quale spicca Gioiosa Guardia, una città fantasma a tutti gli effetti, da non confondersi con l’omonimo castello costruito, in Sardegna, nei pressi di Villamassargia. Fondata da Vinciguerra d’Aragona, oggi ne rimangono pochi ma imponenti ruderi. Nacque sotto il regno di Federico III d’Aragona, il quale diede al suo fondatore il potere di costruire torri e fortezze ove opportuno, al fine di difendere il territorio dalle incursioni dei pirati.
Proprio sul Monte Meliuso, presumibilmente intorno al 1364, Vinciguerra d’Aragona fece costruire una torre d’avvistamento nei pressi della quale decise di radunare la popolazione allora sparsa nei dintorni. Oppjdum Guardia Jousa fu il nome dallo stesso attribuito alla costruzione: Gioiosa per la sua posizione dalla quale dominava una valle panoramica; Guardia, invece, proprio per la sua funzione o, secondo alcuni, per il fatto che il Monte Meliuso fosse noto anche come Monte di Guardia.
La cittadina venne abbandonata a seguito del violento terremoto del 1783 e di un’invasione di cavallette che, l’anno seguente, distrusse i raccolti lasciando la popolazione priva di provviste alimentari.
Gioiosa Guardia, come arrivare
Per arrivare a Gioiosa Guardia è necessario seguire una strada piuttosto ripida ma tutto sommato ben percorribile. Dal punto di ritrovo, Piazza Cavour nel centro di Gioiosa Marea, la rocca dista circa 20 minuti. Una volta giunti a destinazione, si può parcheggiare presso lo spiazzo presente e continuare a piedi. La strada, che da questo punto in poi diventa più stretta e dissestata, si può comunque percorrere con un fuoristrada.
Gioiosa Guardia si trova ad un’altezza di circa 800 metri sul livello del mare, 830 per la precisione, tenendo conto della rilevazione effettuata dalla Marina Militare (prova ne è la piastrina tonda posta a testimonianza sulla rocca).
Da un tale luogo incantanto quale Gioiosa Guardia è, è anche possibile fare parapendio. Cercate news a riguardo sul web, avrete diverse possibilità.
Gioiosa Guardia – Sentiero dei Falchi
Grazie all’impegno della Pro-Loco di Gioiosa Marea abbiamo potuto fare una passeggiata lungo il Sentiero dei Falchi, dopo tempo fruibile ai turisti grazie all’impegno profuso dai volontari. Il sentiero ha inizio nei pressi di Gioiosa Guardia e si estende, ad anello, attraverso una strada totalmente immersa nella natura e costantemente accompagnata da una vista eccezionale, a tratti lungo il mare, ad altri avvolta dalla montagna (magnifico scorgere, nello stesso identico momento, Etna e Stromboli che sembrano guardarsi).
Ad accoglierci subito il Convento – inizialmente sorto come “ospizio” alla fine del XV secolo – e l’antico abitato greco; a salutarci, alla fine, i ruderi della torre di avvistamento e del borgo medievale di Gioiosa Guardia. Nell’ambito di quello che è stato un vero “Aperi Sogno” ricco di prelibatezze e prodotti tipici locali abbiamo potuto goderci la nostra meritata ricompensa dopo un cammino durato un paio di ore (7 km circa) con, sullo sfondo, un meraviglioso tramonto estivo.
Fonte | Filippopugliablogspot
Collaboro dal 2008 con diverse testate online per le quali creo contenuti in ottica Seo. Mi occupo di cucina, alimentazione, benessere, green. E, grazie a La Casa di Aurelio, anche di una delle mie più grandi passioni, viaggi e turismo. Ma ho scoperto che gli orizzonti non hanno confini, e che vale sempre la pena spingersi oltre.